Laura Mesi, sposa single: “Amate voi stessi prima di tutto”

Ha promesso di amarsi e onorarsi tutta la vita, infilandosi la fede all’anulare sinistro. La storia di Laura Mesi, la sposa single 40enne, istruttrice di fitness di Lissone (Monza Brianza) che è convolata a nozze con se stessa il 9 settembre scorso, ha ormai fatto letteralmente il giro del mondo. Con lei anche i suoi 70 invitati e 10mila euro spesi per l’evento. La vicenda è stata infatti raccontata da giornali di ogni parte del pianeta. Una scelta singolare quanto tanto chiacchierata che nasconde un forte messaggio, quello dell’amare se stessi, prima di chiunque altro.

Ce lo ha spiegato bene Laura stessa in questa intervista, rispondendo con sincerità ad alcune delle più frequenti critiche ricevute.

Chi è Laura Mesi? Presentati.

“Mi definisco con una parola che è anche il mio mantra ed è la stessa che ho inciso con l’inchiostro nella mia pelle: ‘felicità’. Sono una ragazza che ama la vita, forse la persona più felice che possa esistere perché me lo dicono tutti. Le persone che mi conoscono da tanti anni sanno che trasmetto sempre il sorriso, la felicità e l’entusiasmo per la vita. Sono fatta così, fin da piccola mi veniva naturale.

Laura inoltre è una ballerina da sempre, ho sempre cantato. Da quando sono andata a vivere da sola mi sono dedicata al mio lavoro di coreografa e personal trainer. Infine amo viaggiare. Laura è una ragazza che vive la vita giorno dopo giorno, senza pensare al domani o al futuro. Sono orgogliosa di quello che ho realizzato nella mia vita: ho due belle casette, non ho debiti con nessuno e non perché io arrivi da una famiglia ricca ma perché da 17 anni ho sempre lavorato, anche 7 giorni su 7. Faccio il lavoro più bello del mondo, a contatto con le persone e immersa tra musica e coreografie”.

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Prima della decisione di un matrimonio con te stessa, com’era la tua vita? Hai avuto un compagno per lungo tempo…

“Ho conosciuto questo ragazzo a 24 anni. Era il mio opposto. Io sono innamorata della vita, delle persone, mi piace viaggiare, organizzare cene, essere sempre attiva. Tuttora ho una bellissima considerazione di lui ma ho deciso di lasciarlo perché non ero più felice. In 12 anni insieme a lui ho sempre sentito la stessa frase: “È un bravissimo ragazzo ma non c’entra nulla con te”. L’unica cosa che ci accumunava era la palestra. Inoltre era bellissimo, educato, gentile, rispettoso… le aveva tutte, il classico uomo che ogni donna vorrebbe. Di contro, però, non amava viaggiare. In 12 anni abbiamo fatto 3 vacanze insieme, per lui la domenica e le ferie estive significavano riposo. Mentre per me la vita è altro. Me ne sono resa conto dopo 12 anni, è vero. Quindi ecco perché 3 anni fa abbiamo deciso di lasciarci”.

Insomma avevi 37 anni quando sei tornata single. Da quel momento hai pensato subito di realizzare un matrimonio con te stessa?

“L’ho deciso al mio 38esimo compleanno. Nel frattempo ho avuto delle relazioni con degli uomini ma non è mai nata una vera intesa. Così, al mio compleanno di due anni fa, ho detto alle mie amiche:

Ve lo giuro, mi do un tempo. Se a 40 anni non incontro il mio principe azzurro, mi sposo da sola’.

Di fronte a quella dichiarazione mi hanno appoggiato tutti. A febbraio di quest’anno, invece, mi sono detta: ‘Ora ho 40 anni, devo iniziare ad organizzare’. Da lì, il delirio. Non c’è stata una persona che mi abbia appoggiata. Però sono andata contro ogni scettico e ho deciso di non voler rinunciare a vivere un giorno da principessa. Che se ne importa se non ho un fidanzato? A chi faccio del male? E così è andata…”.

Quindi, il desiderio di vivere il giorno del matrimonio era molto forte dentro di te o credi di essere stata influenzata dalle pressioni della società verso questo passo?

“La prima. Non è stata una provocazione verso nessuno. Non è stata una pressione da parte di nessuno. Non è stato un essere ribelle a dei concetti che si hanno nella vita. Volevo vivere un giorno da principessa, quella favola che si vive nel giorno del proprio matrimonio. Certo, non avevo messo in preventivo di spendere tutti quei soldini, ad esempio avevo pensato di non fare le bomboniere perché pensavo fossero una cavolata. Alla fine ho fatto anche quelle”.

Tra le varie critiche che ti rivolgono, specialmente nel web, c’è quella di aver speso troppi soldi o che avresti potuto utilizzarli diversamente…

“Uno spende i propri soldi come meglio crede. Mi sento una persona intelligente, sensibile ed educata. Non mi permetterei mai di dire ad altri che quei soldi li avrebbero dovuti usarli in beneficenza. Benissimo, fallo, sono soldi tuoi. Non ho mai chiesto niente a nessuno, permetti che dei miei soldi faccia quello che voglio? Ho una mia testa, è stato il mio matrimonio”.

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Un’altra critica che si legge spesso tra i social, è l’accusa di protagonismo…

A chi non fa piacere la popolarità? Soprattutto a chi, come me, è un artista. Faccio un lavoro creativo, ballo, canto, faccio la coreografa. È normale che un artista voglia esibirsi ad un pubblico. Un artista che balla, lo fa per il suo pubblico, ama trasmettere emozioni attraverso il proprio corpo e la propria voce, questo è indubbio. Sono una persona egocentrica? Sì. Perché nasconderlo?

Però, sia chiaro: l’ho fatto per i media? No, no e no. Ho condiviso questa mia decisione sul mio profilo Facebook, non ho chiamato i giornali e non ho fatto nulla per pubblicizzare questa decisione”.

Da quando è iniziato il tam-tam mediatico?

“La verità è questa: ho condiviso la notizia su Facebook, così come, da 10 anni, condivido i miei balletti, le mie cene con le amiche e i miei viaggi. Dopo qualche mese (era febbraio), ho pensato di contattare solo Il Cittadino e Il Giorno di Monza.

Mi sono detta:

Ma perché tutti si sorprendono? Vuoi vedere che è una notizia così particolare che magari i giornali locali delle mie parti potrebbero essere interessati a raccontarla?’.

Così, ho sentito entrambe le testate e mi hanno subito detto che si trattava di una notizia bellissima. Dopo i loro articoli, poi, sono stata chiamata da La7 e, come ho scoperto dopo, anche Il Corriere della Sera mi seguiva da mesi.

Sai la verità qual è? È che nessuno, neppure i miei amici, credevano che io veramente l’avrei fatto. Ecco perché è scoppiato il boom quando mi sono sposata, così hanno iniziato tutti a contattarmi”.

Essere una sposa single trasmette un messaggio importante, l’amore verso se stessi….

“Brava. Penso che tutti, ognuno di noi – e non è un messaggio rivolto solo alle donne ma a ogni essere umano – dovrebbe sposare se stesso, prima di sposare un’altra persona. Certo, magari in maniera più spirituale, personale e non in modo così eclatante come l’ho fatto io.

Però, la verità è che veramente la maggior parte dei matrimoni finisce con un fallimento. Veramente tante donne e tanti uomini cambiano la propria vita, il proprio modo di essere e le proprie abitudini non essendo felici di farlo ma per compiacere il compagno.

Non dico che non sia giusto. Ho espresso un mio pensiero e sono arrivata anche “al mondo” per trasmettere il mio messaggio: amate voi stessi prima di tutto e non permettete a nessuno di cambiare il vostro amore.

Se una persona ama un’altra persona prima di se stessa, non è vero amore. Il mio messaggio è: felicità, sempre. Ma anche, come ho detto nel discorso al mio matrimonio, amare se stessi prima di amare gli altri, anche prima di un figlio. Non ho ancora avuto la felicità di avere un figlio ma credo che se un genitore ama il proprio figlio più di se stesso, il figlio allora potrà capire che amare se stessi non ha valore. Credo che un figlio che guarda un genitore non felice, lui per primo non è felice”.

Allora, se un giorno dovessi trovare un compagno, escludi di sposarti con lui?

Mai dire mai, perché nella vita non si può mai sapere come ci si possa comportare in determinate situazioni. Oggi, però, dico che al 99 per cento non mi sposerei mai, neanche se avessi la fortuna di incontrare la mia metà. Questo perché il valore del matrimonio, oggi come oggi, non ha più la stessa importanza di una volta. Perché sposarmi se posso vivere felicemente e condividere la mia vita con un’altra persona e quindi scegliersi davvero giorno per giorno? Non ho bisogno di una firma.

Se avessi incontrato il mio ‘principe azzurro’ prima, lo avrei sposato, certo. Il mio gesto l’ho fatto in un momento della vita dove ho la piena consapevolezza di quanto valgo io e di quanto sia soddisfatta della mia vita perché mi sono sempre fatta ‘un mazzo così’. Non devo dire grazie a nessuno.

Se mi fossi sposata a 20anni, non avrebbe avuto senso questo gesto. Ora invece sono arrivata ad un momento della vita dove ho realizzato – conoscendo anche tante storie grazie al mio lavoro – che la maggior parte delle persone non è felice. E mi dispiace tanto, non sai quante mie allieve mi dicono ogni giorno ‘grazie per la felicità che emani, per ciò che mi trasmetti’.

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Il tuo più grande sogno per il futuro e la tua più grande paura?

“Non credo nel destino e non penso tanto al futuro. Basta una telefonata, un incontro e ti cambia la vita. Il mio sogno non ha prezzo, è continuare ad essere felice come lo sono adesso, qualsiasi cosa io faccia e chiunque io incontri.

La mia paura? Non c’è qualcosa che mi fa paura in generale ma vorrei tanto che la natura mi dia la possibilità di avere un bambino. Non è proprio una paura ma una speranza. Vorrei avere un bambino nei prossimi anni anche da sola”.

Quindi faresti anche l’inseminazione artificiale?

“Sì. È un atto egoistico? Probabilmente lo è. Ma quante donne crescono i figli da sole perché i padri spariscono? Quindi sì, lo farei”.

La tua canzone preferita?

“Te ne dico due. Dopo 20 anni mi trasmette ancora delle emozioni ‘T’appartengo’ di Ambra che ho ballato anche al mio matrimonio. Oppure ‘Andas En Mi Cabeza’ di Chino y Nacho, due cantanti cubani il cui video è meraviglioso e raffigura proposte di matrimonio ambientate a Cuba. Mi piace molto ballarla, il titolo significa ‘giri sempre nella mia testa’ e ci si riferisce alla musica”.

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