Matera Capitale europea della Cultura 2019: «Dalla vergogna al riscatto»

Matera Capitale europea della Cultura 2019. Oggi la cerimonia inaugurale con il Premier Conte e il Presidente Mattarella.

Con la cerimonia inaugurale di oggi, sabato 19 gennaio, Matera è ufficialmente la Capitale europea della Cultura 2019 e lo sarà fino al 19 dicembre.

In totale, per la realizzazione del programma culturale, si parla di un investimento complessivo di 48 milioni di euro (comprese le spese di inizio della candidatura), derivanti da fondi regionali (11mila euro), nazionali (30mila) e privati (7mila).

Matera 2019: programma culturale sostenuto da 3mila lucani

Metà del programma culturale prevede 27 progetti realizzati da associazioni culturali lucane con un investimento della “Fondazione Matera-Basilicata 2019” di 6 milioni di euro. Per questi sono stati coinvolti, nella fase di produzione e realizzazione, direttamente e indirettamente, circa 3mila lucani e una centinaio di partner internazionali. Gli artisti e curatori coinvolti sono invece 117. Partecipano all’iniziativa anche 27 paesi europei e, direttamente e indirettamente, tutte le regioni italiane.

L’altra metà del programma è invece realizzata grazie ad accordi con diverse istituzioni culturali europee ed italiane, a partire dall’altra capitale europea della cultura, Plovdiv (Bulgaria), con la quale Matera ha previsto la realizzazione di 3 grandi progetti culturali e lo scambio delle 2 principali mostre.

Oltre ai progetti con Plovdiv, si contano attività di coproduzione con tutti gli stati europei tramite il network delle capitali europee della cultura e grandi collaborazioni internazionali con il Giappone, con cui si costruirà la 27esima edizione dell’Eu Japan Fest, con l’Argentina, la Giordania e la Tunisia.

L’80 percento del programma culturale è caratterizzato da produzioni originali, vale a dire anteprime assolute a livello mondiale. Al momento sono 12 gli sponsor, 6 nazionali e 6 locali.

Il programma di Matera Capitale Europea della Cultura si sviluppa su 48 settimane a partire dalla cerimonia inaugurale del 19 gennaio. Proprio in questa giornata 54 bande, provenienti dalle Capitali Europee della Cultura e dai Comuni della Basilicata, hanno fatto il loro ingresso a Matera suonando i loro strumenti.

Da ora sono previste iniziative ogni giorno, molte delle quali in contemporanea, distribuite in diversi luoghi della città di Matera e della regione. L’ambizione è quella di contribuire a prefigurare il futuro cercando di dare risposte alle domande poste dai 5 temi del dossier di candidatura: Radici e Percorsi, Continuità e Rotture, Futuro Remoto, Utopie e Distopie, Riflessioni e Connessioni.

Ogni giorno del 2019 ci saranno quindi 5 attività da svolgere: visitare una mostra, assistere ad uno spettacolo dal vivo, passeggiare attraverso percorsi naturali attrezzati e allestiti in maniera originale, incontrare un cittadino materano o lucano con cui discutere del passato, del presente e del futuro della civiltà, contribuire alla costruzione della mostra di chiusura portando un oggetto simbolico della propria idea di cultura.

Come spiegato da Paolo Verri, direttore di Matera 2019, l’anno in programma si presenta «come un grande racconto della storia dell’umanità, una grande sinfonia divisa in quattro stagioni e cinque movimenti».

Sono previste infatti 4 grandi mostre che racconteranno Matera e la Basilicata dal passato al futuro: “Ars Excavandi” sulle città rupestri nel mondo (curata dall’architetto e urbanista, esperto Unesco Pietro Laureano, inaugurata a Matera il 19 gennaio); “Rinascimento visto da Sud” incentrata sulle più importanti emergenze culturali (curata da Marta Ragozzino, Direttrice del Polo Museale della Basilicata, aprirà a Matera il 19 aprile); “La poetica dei numeri primi” sulla scienza e la matematica con un focus su Pitagora (curata da Piergiorgio Odifreddi, uno dei maggiori divulgatori scientifici italiani, verrà inaugurata il 21 giugno a Metaponto); “Stratigrafie. Osservatorio dell’Antropocene” che indaga la nuova era geologica definita dalle azioni dell’uomo (curata dal fotografo e film-maker Armin Linke, sarà inaugurata a Matera il 6 settembre).

«Nessuno a Matera – conclude Verri – sarà un semplice turista, ma avrà la possibilità inserirsi nella dimensione comunitaria che caratterizza il percorso di Matera 2019, grazie anche allo speciale “Passaporto 2019”.

Tale strumento consentirà non solo di accedere, al prezzo di 19euro, a tutte le manifestazioni organizzate dalla Fondazione nel 2019, ma di acquisire la cittadinanza temporanea da cui deriva un diritto-dovere: il diritto di vivere con calma e approfondimento l’offerta culturale e il dovere di portare un oggetto a Matera, simbolo della propria idea di cultura. La somma dei diversi oggetti genererà la quinta e ultima mostra di Matera 2019, “Open Future”, che racconterà chi sono gli amanti della cultura in Italia e in Europa, le loro passioni, i loro stili di vita».

Il Premier Conte alla cerimonia inaugurale di Matera 2019

Secondo il premier Giuseppe Conte, «questa è la riscossa di Matera e del Sud». Lo ha detto nell’auditorium della Cava del Sole per la cerimonia inaugurale di Matera 2019.

Alla stessa è intervenuto anche il ministro dei Beni culturali, Alberto Bonisoli. Come ha espresso attraverso il suo post su Facebook, per lui la capitale europea della cultura può «diventare un nuovo modello di sviluppo per l’intero #Mezzogiorno. È una sfida ambiziosa che sapremo vincere».

Per il sindaco, Raffaello De Ruggieri, invece, «qui c’è il modello di un turismo vincente. Matera, dalla vergogna al riscatto». Quel riscatto che, per il presidente della Rai Marcello Foa, non deve restare una iniziativa isolata ma diventare  «il modello di un futuro possibile, soprattutto per i giovani, e un tassello nella costruzione del Sistema Italia».

Fabrizio Salini, ad della tv pubblica, ha invece sottolineato come da Matera parte «la nuova sfida Rai per la cultura: la cultura del nostro patrimonio artistico e scientifico ma anche della legalità, della dignità della persona, dell’alfabetizzazione digitale».

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