Coming out Elliot Page: la guida di GLAAD per un linguaggio inclusivo e rispettoso

Nella serata di ieri, martedì 1 dicembre, l’attore Elliot Page, noto, tra le altre, per le sue interpretazioni in Umbrella Academy (2019), Inception (2010) e Juno (2007), che gli valse una nomination agli Oscar, ha fatto coming out come transgender.

In una lettera postata sui social, ha parlato con sincerità e percepibile sollievo del suo percorso e della sua serenità odierna; ha indicato inoltre i suoi pronomi di riferimento come he/they, cioè egli-lui e loro, questi ultimi usati convenzionalmente per riferirsi alle persone che si identificano come non binarie (non riconoscendo maschio/femmina come gli unici due generi alternativi). Ha offerto solidarietà alle persone che hanno compiuto o compiranno lo stesso percorso, anche in situazioni di intersezionalità, e ha condannato ogni tipo di violenza e discriminazione.

Il coming out di Page avrà probabilmente un impatto importantissimo, e – ci auguriamo – rivolto alla positività, all’apertura e all’inclusione nella pubblica percezione della comunità trans. Ciò dipenderà anche dalle modalità con cui la stampa internazionale riporterà la notizia e la storia, e se saranno rispettati gli accorgimenti espressivi e linguistici promossi, finalizzati appunto alla creazione di un discorso di progresso e di rispetto della persona in questione.

Per tali ragioni, l’organizzazione non governativa GLAAD, che dal 1985 si occupa di monitorare il comportamento dei media e dell’industria dello spettacolo nei confronti della comunità LGBTQ, ed eventualmente di segnalarne e contrastarne gli abusi di riferimento e rappresentazione, ha pubblicato un vademecum – linguistico e non – rivolto ai giornalisti impegnati nel raccontare la storia di Elliot Page e la notizia di ieri.

Lo riportiamo in una traduzione fedele, per quanto possibile alla trasposizione in lingua italiana, che sappiamo essere diversa da quella inglese per struttura e livelli di complessità.

OK descrivere persone che compiono una transizione come transgender, e usare transgender come aggettivo: «Elliot Page è una persona transgender». NON usare transgender come sostantivo: «Elliot Page è un transgender». [In inglese, NON usare “transgendered”, il participio passato/passato remoto. La parola transgender non ha bisogno della desinenza estranea “-ed” alla fine.] NON usare “transessuale” o “travestito”.

OK descrivere Elliot Page come una persona non binaria/non-binary, transgender. Sia transgender che non binario/a o non-binary sono termini ombrello che descrivono molti tipi di esperienze diversi. Nel caso di Page, può essere espresso in questo modo: «Elliot Page si descrive come transgender e non-binary, a significare che la sua identità di genere non è né maschile né femminile.»

OK riferirsi all’identità di genere di Elliot Page, e non al suo orientamento sessuale, come non binaria. L’identità di genere è il senso interno e profondamente mantenuto dalla persona stessa rispetto al proprio genere. L’orientamento sessuale indica da chi si è attratti. Non sono la stessa cosa e non devono essere fusi o confusi.

OK riferirsi alla persona come Elliot Page. NON usare il nome precedente (tecnicamente: deadname). L’ha cambiato, e deve ricevere lo stesso rispetto accordato a chiunque abbia cambiato il proprio nome. Dato che Elliot Page era noto al pubblico con il nome precedente, potrebbe essere necessario inizialmente esprimersi in questo modo: «Elliot Page, precedentemente noto come Ellen Page, …» Tuttavia, una volta che il pubblico ha compreso il nuovo nome di Page, NON fare riferimento al cambio o al nome precedente nelle storie future.

OK usare i pronomi lui/loro (he/they) nel riferirsi a Elliot Page. Questo significa che possono essere usati alternativamente i pronomi egli/lui o loro per riferirsi a Elliot. Entrambi i gruppi sono accettabili. Se c’è bisogno di spiegarlo a un pubblico, è possibile includere un periodo come: «Elliot Page usa sia egli/lui che loro; questa storia/pezzo/articolo userà egli/lui per indicare Page.»

NON usare i pronomi ella/lei nel descrivere Elliot Page, anche riferendosi a eventi del suo passato. Semplicemente usare i suoi nome e pronomi correnti. Per esempio, «Elliot Page ha cominciato la sua carriera come attore-bambino prima delle sue (o “di lui”, o “loro”) performance di successo in Hard Candy e Juno.» [NdR: nella lingua italiana gli aggettivi e pronomi possessivi recano genere e numero dell’entità posseduta e non possedente, come invece avviene in inglese; ne consegue che la differenza sia percepibile solo usando i pronomi soggetto o volutamente usando pronomi oggetto o plurali anche nel caso dei possessivi.]

EVITARE la frase “nato donna” nel riferirsi a Page. Se è necessario descrivere a un pubblico che cosa significhi essere transgender, si può considerare: «Elliot Page era stato segnato come femmina sul suo certificato di nascita, ma adesso sta vivendo la sua autentica identità

NON speculare sulle procedure mediche che le persone transgender possono o non possono scegliere di intraprendere come parte della loro transizione. Si tratta di informazioni mediche private, e l’identità transgender non dipende da procedure mediche. Enfatizzare gli aspetti medici della transizione di una persona oggettifica le persone transgender, e impedisce al pubblico di vedere la persona transgender come un essere umano completo e integro.

NON suggerire che qualcuno che ha rivelato di essere transgender abbia precedentemente mentito decidendo di tenere privata tale informazione. Le persone transgender affrontano tassi altissimi di rifiuti familiari, discriminazioni su lavoro e situazioni abitative, e violenza fisica. Ogni persona transgender è costretta a prepararsi ad affrontare le possibili conseguenze della transizione per vivere la propria autentica identità. Questa cautela non significa che siano stati ingannevoli o bugiardi. Significa semplicemente che hanno sentito la necessità di mantenere privata la loro identità autentica finché sono stati in grado di rivelarla agli altri in sicurezza.

NON indulgere in analisi superficiali della femminilità o mascolinità di una persona transgender. Non c’è un solo modo di “apparire” transgender o non-binary. Le persone transgender possono avere un ventaglio di espressioni di genere, proprio come le persone cisgender. Come una persona decida di esprimere il proprio genere attraverso i capelli, l’abbigliamento, il trucco, i gioielli, etc. è una sua decisione individuale e non ne cambia l’identità di genere.

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