Crisi climatica globale, Greenpeace: «Il Governo segua l’esempio di Mattarella»

«Siamo sull’orlo di una crisi climatica globale, per scongiurare la quale occorrono misure concordate a livello globale». Queste le parole del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella oggi nel Teatro comunale di Belluno dopo avere reso omaggio alle 2mila vittime della tragedia del Vajont del 9 ottobre 1963 nel cimitero di Fortogna Longarone.

Il pensiero è andato anche alle 3 vittime della tempesta Vaia che ha colpito il bellunese nello scorso autunno: «È il senso della sollecitazione sottoscritta, nell’autunno scorso, da alcuni Capi di Stato europei. Gli sforzi compiuti nelle conferenze internazionali che si sono succedute hanno, sin qui, conseguito risultati significativi ma parziali e ancora insufficienti». 

Così, anche il Direttore Esecutivo di Greenpeace Italia, Giuseppe Onufrio, si è espresso a riguardo: «Il Presidente Mattarella ci ricorda, ancora una volta, l’emergenza climatica in atto e quanto sia necessario che il rispetto dei limiti naturali sia non solo parte integrante della vita di ognuno di noi ma anche delle decisioni che prendono i nostri amministratori e coloro che sono responsabili delle scelte politiche. Le conseguenze di queste decisioni, dalla più piccola alla più grande, peseranno sulle spalle dei nostri figli e nipoti più ancora che sulle nostre».

Infatti, se il disastro del Vayont ha rappresentato una pagina nera del nostro rapporto con la natura, gli eventi meteorologici estremi (evidenti conseguenze dei cambiamenti climatici), «ci inchiodano tutti, oggi, alle nostre responsabilità – ricorda ancora Greenpeace – Dopo le tempeste e le alluvioni dello scorso autunno, con decine di morti e miliardi di danni, c’è stato un inverno che già lascia presagire una preoccupante siccità».

Così, Greenpeace chiede che l’Italia, l’Unione europea e tutti gli Stati del Pianeta non continuino a ignorare la situazione attuale in cui ci troviamo: «Il Pianeta ha un’opzione da seguire, decisa dalla comunità internazionale con l’Accordo sul Clima raggiunto a Parigi. Quell’accordo indica una strada: limitare l’innalzamento delle temperature planetarie al di sotto di 1,5°C».  

Continua Onufrio: «La comunità scientifica internazionale, con l’ultimo rapporto dell’International Panel on Climate Change (IPPC – “Special Report on 1.5 degrees Celsius”) ci ha ricordato che possiamo limitare gli effetti dei cambiamenti climatici e, per farlo, dobbiamo abbandonare completamente petrolio, carbone e gas. Si può fare ma ci restano solo pochi anni: è tempo di fare sul serio e purtroppo il nostro Paese non sta facendo abbastanza. La bozza del Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC), pubblicata dal governo lo scorso dicembre, è lontanissima dal metterci sulla giusta strada e ignora totalmente l’obiettivo, proposto dalla Commissione Ue, di una totale de-carbonizzazione della nostra società entro il 2050».

Così, conclude Onufrio: «Il monito del Presidente Mattarella, che ringraziamo per il suo continuo impegno a difesa dei cittadini e degli ecosistemi, stride totalmente rispetto all’operato del governo attuale, che si discosta assai poco da quello dei precedenti. Il cambiamento che ci serve non è il cambiamento climatico».

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