Greta Thunberg, COP24: la 15enne che dà lezione ai leader mondiali

«Parlate solo di crescita economica eterna e sostenibile perché avete troppa paura di esssere impopolari». Sono le parole di Greta Thunberg sul palco della COP24, la conferenza delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico che si è tenuta a Katowice, in Polonia.

«Poiché i nostri leader si comportano come bambini, dovremo assumerci le responsabilità che avrebbero dovuto assumersi loro da tempo – ha sottolineato – Sono le sofferenze dei molti a pagare per il lusso dei pochi. Quando nel 2078 festeggerò i miei 75 anni i miei figli mi chiederanno perché non abbiamo agito quando ancora potevamo farlo».

Così Greta, accanto al Segretario Generale delle Nazioni Unite, António Guterres, ha invitato il mondo intero «a rendersi conto che i nostri leader politici ci hanno deluso, perché siamo di fronte a una minaccia esistenziale e non c’è tempo per continuare su questa strada folle».

Guarda il video del discorso di Greta Thunberg sul palco della COP24

Attivista per l’ambiente, la giovane studentessa, scelta dal Time nella lista delle teenager più influenti al mondo del 2018, ha già portato avanti diversi scioperi. Lo scorso settembre è rimasta seduta per due giorni a settimana, per tre settimane, di fronte al Parlamento di Stoccoloma, dichiarando: «Lo faccio perché gli adulti stanno sgretolando il nostro futuro».

Inoltre, sul suo profilo twitter specifica di avere la sindrome di Asperger e ad ottobre ha parlato a una folla di 10mila persone, durante una protesta sui cambiamenti climatici ad Helsinki: «Invece di preoccuparci del nostro futuro dovremmo pensare a cambiarlo, finché siamo in tempo».

Di seguito, la traduzione del discorso di Greta Thunberg sul palco della COP24

«Mi chiamo Greta Thunberg. Ho 15 anni. Vengo dalla Svezia. Parlo a nome di Climate Justice Now. Molte persone dicono che la Svezia è solo un piccolo paese e non importa quello che facciamo. Ma ho imparato che non sei mai troppo piccolo per fare la differenza.

E se alcuni bambini in tutto il mondo ce la fanno anche quando gli viene negato l’accesso alla scuola, allora immaginate cosa potremmo fare tutti insieme se solo lo volessimo davvero. Ma per farlo, dobbiamo parlare chiaramente, non importa quanto possa essere scomodo.

Si racconta solo di una crescita economica eterna perché si ha troppa paura di essere impopolari. Parlate solo di andare avanti con le stesse cattive idee capitaliste che ci hanno portato in questo casino, anche quando l’unica cosa sensata da fare è tirare il freno di emergenza. Non siete abbastanza maturo per dire la verità? Ci lasciate anche questo di peso.

Ma non mi interessa essere popolare. Mi interessa la giustizia climatica e salvare il pianeta. La nostra civiltà viene sacrificata per l’opportunità di un numero molto ridotto di persone di continuare a guadagnare enormi somme di denaro.

La nostra biosfera viene sacrificata in modo che i ricchi di paesi come il mio possano vivere nel lusso. Sono le sofferenze dei molti che pagano per i lussi di pochi. Nel 2078 celebrerò il mio 75esimo compleanno. Se avrò figli, forse passeranno quella giornata con me. Forse mi chiederanno di voi. Forse chiederanno perché non avete fatto nulla mentre c’era ancora tempo per agire.

Dite di amare i vostri figli sopra ogni altra cosa, eppure state rubando il loro futuro davanti ai loro stessi occhi. Finché non inizierete a concentrarvi su ciò che deve essere fatto piuttosto che su ciò che è politicamente possibile, non c’è speranza. Non possiamo risolvere una crisi senza trattarla come una crisi. Dobbiamo mantenere i combustibili fossili nel terreno e dobbiamo concentrarci sull’equità. E se le soluzioni all’interno del sistema sono così impossibili da trovare, forse dovremmo cambiare il sistema stesso.

Non siamo venuti qui per chiedere assistenza ai leader mondiali. Ci avete ignorato in passato e ci ignorerete di nuovo. Abbiamo finito le scuse e stiamo finendo il tempo. Siamo venuti qui per farvi sapere che il cambiamento sta arrivando, che vi piaccia o no. Il vero potere appartiene alle persone che si ribellano. Grazie».

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