Intervista all'ideatore di Fumetti Avventura, un blog guidato dal professor Paolo Maino, preside dell'Istituto Comprensivo…
Abbiamo avuto l’opportunità, dopo aver letto la sua ultima fatica, dal titolo “L’usurpatore“, edita da StreetLib e acquistabile su Ibs, di intervistare Emanuele Rizzardi.
Partiamo, però, innanzitutto dal romanzo, di cui forniamo una brevissima sinossi: Ambientato alla fine del ‘200, in un periodo di grossa crisi per l’Impero bizantino, il romanzo vede come protagonista il giovane Alessio Filantropeno, nipote del Basileus Andronico II, da lui inviato a combattere i Turchi che tentano di conquistare definitivamente le terre imperiali. L’euforia di Alessio, immediatamente pronto a difendere le regioni e a dimostrare il suo valore di comandante militare, ben presto si scontrerà con gli intrighi e i giochi di potere che inevitabilmente fanno da sfondo a ogni grande guerra.
Ecco invece cosa ci ha raccontato di sé il giovane autore, Emanuele, che, possiamo ricordare, tre anni fa aveva pubblicato il suo romanzo d’esordio, “L’ultimo paleologo“.
Questa è una domanda a cui è difficile rispondere, perché leggendo da sempre non c’è un evento particolare che mi abbia portato a scrivere, o, se c’è, è andato perduto. Di certo c’è che la passione nasce dal fatto che un libro ti permette di compiere un viaggio, che sia nello spazio, nel tempo, nella testa di una persona… Sfogliare una pagina è come aprire una finestra. Non è facile dire cosa influenzi una passione, ma credo sia una cosa innata, un interesse che viene da qualcosa verso la quale si è da sempre predisposti.
Ultimamente non ho più molto tempo per leggere, ma i grandi scrittori che mi hanno più influenzato sono stati: Tolkien, Vidal, Lovecraft, Harris e Guild.
Ti ringrazio!
Per quanto riguarda la scrittura, è un tentativo che ho fatto quasi per gioco, banalmente perché sentivo il bisogno di raccontare una storia e coprire una parte di narrazione che (al tempo) era totalmente ignorata.
La prima volta credo di aver iniziato nel 2011 e piano piano ho proseguito fino alla creazione del mio primo libro, poi il secondo, e così via!
Ci sono entrambi, sia personaggi realmente esistiti che dei “rafforzativi” dati dalla finzione. Quando si parla di personaggi storici lo studio è fondamentale: non solo bisogna ricreare fedelmente ambientazioni e intrecci e relazioni tra le varie figure, ma anche curare gli aspetti psicologici e caratteriali. Questo può essere fatto in due modi: o attingendo direttamente alle fonti del tempo, o facendosi un’idea propria, in base agli avvenimenti accaduti. Insomma, non è facile.
Il romanzo narra le gesta del generale Alessio Filantropeno e dei suoi compagnia di ventura. Semplicemente, il Filantropeno è una figura unica ed eccezionale del suo tempo, che risulta praticamente sconosciuta. Quella di voler dare voce alle sue gesta è stata una scelta naturale. La libertà c’è, ma fino a un certo punto: un buon romanzo storico deve avere il giusto equilibrio tra realtà e finzione, facendo in modo che i fatti siano coerenti, ma senza soffocare le vicende personali dei protagonisti, spesso inventati. Eccedere con la realtà storica, poi, potrebbe portare a un abuso di date e nomi e confondere così il lettore.
Personalmente ho preferito semplificare, quindi, diversi argomenti che altrimenti sarebbero risultati troppo tecnici.
Sì, un romanzo ambientato nel ‘400 dopo Cristo, ma al momento stiamo lavorando alla prima bozza.
Ti facciamo un grosso in bocca al lupo per il tuo prossimo lavoro, e invitiamo tutti i nostri lettori a continuare a fare una scorpacciata di libri
includendo, tra i nostri consigli, proprio il lavoro di Emanuele Rizzardi!