Non commentare il titolo, leggi prima l’articolo

Non commentare il titolo. Fai del bene a te stesso, leggi prima l’articolo. È la campagna di sensibilizzazione che lancia Sguardi di Confine per promuovere una lettura più approfondita. 

La maggior parte delle persone, infatti, è portata a commentare un articolo – e di social network et similia si parla – prima della lettura integrale (spesso assente), fermandosi al titolo. Quest’ultimo, si sa, (quasi sempre) volutamente provocatorio.

A dimostrarlo, la nostra pagina Facebook e due delle più “sensibili” interviste da noi proposte: “Noi musulmani, vittime di terrore e pregiudizio” e “Popolo Rom e il male del nazismo: ‘Mai stato nomade per cultura”. Il risultato è stato, a cascata, una pioggia di commenti (quasi) solo negativi, in riferimento ai titoli. Purtroppo, la maggior parte delle volte, si è trattato di giudizi in cui venivano tirate in causa argomentazioni smentite proprio all’interno dell’articolo stesso. A questo, abbiamo potuto solo rispondere invitando l’utente alla lettura.

A sostegno della tesi, oltre Sguardi di Confine, l’esperimento ad hoc del Science Post. Il sito satirico americano ha infatti creato un (meta)articolo, intitolato: “Ricerca: il 70% degli utenti di Facebook legge solo il titolo di quello che condivide”. A condividerlo, in totale, 46mila utenti. Al suo interno, però, solo scritte in “lorem ipsum”, il testo usato per creare bozze.

E ancora: la Columbia University, insieme al French National Institute, ha condotto una ricerca appropriata, pubblicata dal Chicago Tribune: il 59% dei link condivisi sui social media non sono mai stati cliccati. 6 su 10 utenti, insomma, non leggono i post che condividono fermandosi, quindi, al solo titolo.

Sguardi di Confine, che nella sua linea editoriale (e quindi nella sua anima)  vuole stimolare una lettura attenta, riflessiva, approfondita (pubblicando, volutamente, una sola intervista esclusiva a settimana – ad eccezione del mese di agosto in cui si ripropongono, a ruota, le interviste realizzate fino ad ora), sente quindi la necessità di fare un passo indietro. Prima di riproporre nuove (e lunghe) interviste (da setttembre), lancia un appello: “Non commentare il titolo. Fai del bene a te stesso, leggi prima l’articolo”. Una campagna per promuovere una maggiore attenzione alle informazioni.

E un invito finale: Se sei arrivato fino a qui nella lettura, condividi l’articolo sui social e commenta. Buona sensibilizzazione a tutti!. E con questo l’augurio che siano sempre più le domande, di ognuno di noi, rispetto alle risposte.

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