Patch, prima persona agender degli USA

Persona Agender. Né uomo, né donna, né transessuale e neppure intersex. È la definizione data a Patch, 27enne dell’Oregon, video game designer, la prima persona legalmente agender negli USA. La sentenza è arrivata dal Tribunale della Contea di Multnomah grazie al supporto di una associazione di avvocati che aiuta le persone ad ottenere l’autodeterminazione del genere.

Ma non solo, Patch è anche il primo americano a poter essere chiamato legalmente con il solo nome. In pratica, ha conquistato il diritto ad essere “mononimo” (mononymous in inglese).

La sentenza, arrivata il 10 marzo, ha posto fine a un complesso che Patch dichiara di aver sentito da sempre dentro di sé. Non si tratta di una sessualità non binaria per nascita, come Sarah, la prima ad essere indicata come intersex in America. Neppure di transessualità, visto che – come ci hanno raccontato bene Lory e Scarlett quando le abbiamo intervistate – significa (per farla breve) sentirsi nel corpo opposto a quello biologico.

Cosa significa essere agender?

Agender è il termine utilizzato per indicare chi non si identifica con nessun genere o con un genere non binario (genderqueer). Patch infatti si è sempre sentito (e qui utilizziamo la desinenza maschile solo per convenzione) “agender”, ovvero non identificabile in nessuna identità di genere. La sensazione, ha spiegato, è sempre stata quella di “non sentirsi parte di nessun genere”.

Come ha raccontato a NBC News “probabilmente a iniziare dall’età di sei anni, il genere non aveva senso per me”. E ancora:

“Mi dicevano che gli uomini fanno questo, le donne fanno quest’altro. Da teenager ho scoperto le persone transgender e neppure questa condizione mi sembrava fosse simile a quanto io ero”.

Poi, ha chiarito, “ho letto riguardo genderqueer e neppure quello rispecchiava come mi sentivo”. Neppure il genere neutro, per Patch, si avvicina alla sua condizione: “Mi sento senza identità o vicinanza con nessun pronome che ho incrociato. Quello che mi descrive è il mio nome”.

Sarà che il mondo contemporaneo è in costante cambiamento e la percezione di sé, come della società, diventa sempre più fluida. Ma in Australia, Canada e India esiste già una terza opzione di genere, oltre a “uomo” e “donna” per i documenti ufficiali, dalla carta d’identità al passaporto. Sarà forse il caso di iniziare ad interrogarsi se le classiche identificazioni non siano troppo ristrette per tutti?

Foto: Bandiera agender – Gender Wiki

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