Supporto psicologico: al via il numero verde del Ministero della Salute

Ansia, confusione, stress, solitudine, nervosismo, paura. Sono tanti i sentimenti che possono accompagnarci in queste settimane così insolite e di emergenza. Per questo motivo prende il via il numero verde di supporto psicologico del Ministero della Salute e della Protezione Civile.

Tutti i giorni, dalle 8 alle 24, oltre 2mila professionisti specializzati risponderanno al telefono, oppure on line, alle richieste di aiuto al 800.833.833. Il servizio sarà raggiungibile anche dall’estero allo 02.20228733 e saranno previste modalità di accesso anche per i non udenti.

“È una risposta strutturata e importante messa in atto accanto a tutti gli sforzi della sanità italiana per fronteggiare al meglio la sfida del Coronavirus. In questo momento è fondamentale essere vicini alle persone che hanno bisogno di un sostegno emotivo, dare ascolto alle loro fragilità, affrontare insieme le paure”, precisa il ministro della Salute Roberto Speranza.

Il numero scelto per il servizio rende omaggio alla Legge 23 dicembre 1978, numero 833, che ha istituito il Servizio Sanitario Nazionale. Il servizio, coordinato non solo dal Ministero della Salute ma anche dalla dottoressa Mariella Mainolfi, con il supporto tecnico della dottoressa Maria Assunta Giannini, vede la partecipazione di diverse associazioni e società scientifiche di area psicologica.

L’obiettivo è fornire rassicurazioni e suggerimenti, aiutare ad attenuare l’ansia davanti a una quotidianità travolta dall’arrivo dell’epidemia e si risolve in un unico colloquio. Per rispondere all’esigenza di fornire un ascolto più approfondito e prolungato nel tempo, le chiamate saranno indirizzate verso il secondo livello di cui fanno parte, oltre ai servizi sanitari e sociosanitari del SSN, molte società scientifiche in ambito psicologico.

Le richieste di aiuto saranno inoltrate dal primo livello anche in base alle loro specificità: ad esempio, psicologia dell’infanzia e dell’adolescenza, dipendenze, psico-oncologia. I professionisti del secondo livello offriranno colloqui di sostegno, ripetuti fino a 4 volte, via telefono oppure on line. L’obiettivo è fornire consultazioni esperte attraverso un ascolto empatico del dolore e dell’angoscia connessa all’emergenza, favorendo così l’attivazione di un processo di elaborazione dell’evento traumatico.

Tutto ciò consente, a chi chiede aiuto, l’acquisizione di competenze emotive e cognitive utili per affrontare anche il post-emergenza. Del primo livello fanno parte più di 500 psicologi dell’emergenza afferenti alle Associazioni del Volontariato della Protezione Civile: Federazione Psicologi per i Popoli, la Società Italiana di Psicologia dell’Emergenza, il Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta, il Centro Alfredo Rampi. Al secondo livello partecipano oltre 1500 psicoterapeuti volontari delle seguenti società scientifiche iscritte nell’elenco del Ministero (D.M. 2 agosto 2017) e facenti parte della Consulta CNOP: l’Associazione Italiana di Psicologia (AIP), l’Associazione Italiana Psicologia Psicoanalitica (AIPA), la Federazione Italiana delle Associazioni di Psicoterapia (FIAP), Soci Italiani European Federation for Psychoanalytic Psychotherapy (SIEFPP), Società Italiana di Psico-oncologia (SIPO), la Società Italiana di Psicologia Pediatrica (S.I.P.Ped), la Società Italiana di Terapia Comportamentale e Cognitiva (SITCC), la Società Italiana Tossicodipendenze (SITD) e la Società Psicoanalitica Italiana (SPI).

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