Venezia, in gondola in carrozzina: «Rappresentiamo un sogno»

Venezia accessibile a tutti, anche alle persone con disabilità. Accade grazie a Gondolas4All e lo spirito di iniziativa di due gondolieri, Alessandro Dalla Pietà ed Enrico Greifenberg. Così ora, anche chi è in carrozzina, può liberamente farsi un giro in gondola. Leggi l’intervista esclusiva ad Alessandro Dalla Pietà per scoprire l’esperienza che permette l’accoglienza sostenibile.

“Chi non deve reprimere un brivido fugace, una segreta timidezza e angoscia, quando sale per la prima volta o dopo lunga dissuetudine su una gondola veneziana? La singolare imbarcazione, tramandata tale e quale dai tempi delle ballate e così inusitatamente nera come di tutti gli oggetti di questo mondo sono soltanto le bare, fa pensare a tacite e criminose avventure fra lo sciacquio notturno dei canali, e ancor più alla morte stessa, a feretri, a tenebrose esequie, all’ultimo silenzioso viaggio”.

Thomas Mann, La morte a Venezia, 1912

Le grandi città si somigliano, ma una è unica al mondo: Venezia; e visitarla in gondola è un’esperienza unica, che non dovrebbe essere negata ad alcuno.

Proprio a questo devono aver pensato gli ideatori dell’iniziativa Gondolas4all, i due gondolieri Alessandro Dalla Pietà ed Enrico Greifenberg con l’obiettivo di rendere la città lagunare accessibile a tutti, includendo quindi anche il mondo della disabilità sul quale regnano ancora tanta ignoranza e pregiudizio.

Si chiama “Gondolas4All”, un pontile speciale galleggiante, associato ad una pedana automatica, grazie ai quali la sedia a ruote viene caricata, in modo sicuro e senza fatica, direttamente sulla tipica imbarcazione.

Non si tratta esclusivamente di una soluzione tecnologica, ma di un messaggio positivo che apre le porte della città lagunare all’accoglienza sostenibile; l’esperienza dei gondolieri ha ideato un modo per superare l’impedimento e contribuisce a tenere alta l’attenzione sul problema dell’accessibilità.

Dal 2012 è partita l’idea di adattare un pontile ubicato in zona Piazzale Roma per far sì che le persone che si muovono in sedia a rotelle possano salire in gondola. Fino ad allora, infatti, l’utente in carrozzina che avesse voluto fare un giro nella più tradizionale delle imbarcazioni veneziane, doveva rinunciare o affidarsi eventualmente al buon cuore del gondoliere che lo caricasse di peso sul mezzo, con evidente rischio per la sicurezza di entrambi.

venezia accessibile ai diversamente abili

Enrico Greifenberg, il sottosegretario alla Difesa dott. Domenico Rossi e Alessandro Dalla Pietà

Alessandro Dalla Pietà, professione gondoliere. Come è nata l’idea di Gondolas4All?

«Gli ideatori di questo progetto siamo io ed Enrico Greifenberg, entrambi gondolieri da generazioni. Nel corso di 20 anni di servizio ci è capitato troppe volte di vedere persone in sedia a rotelle che ci guardavano come se rappresentassimo per loro un sogno irrealizzabile. In tantissime occasioni, pur di riuscire a garantire questo servizio a tutti, abbiamo scelto di imbarcare a braccia alcuni clienti, assumendoci tutte le responsabilità di questa delicata operazione. Così ci siamo detti che la città più romantica non è giusto che sia impossibile, per chi si muove in carrozzina».

E poi?

«Da ideatori siamo passati a promotori attivi, facendo innumerevoli sforzi per far conoscere questa bella idea e divulgarla. Entrambi lavoriamo molto, ma abbiamo sempre dedicato gran parte del nostro tempo a parlare agli altri di questo sogno parzialmente realizzatosi con la costruzione e installazione della piattaforma».

Di cosa si tratta a livello pratico?

«La struttura si compone di un pontile collocato a Fondamenta Cossetti, presso Piazzale Roma, un punto della città accessibile alle persone con disabilità che arrivano a Venezia in auto o in treno. Attraverso il pontile, cui si accede mediante una rampa antiscivolo, il passeggero accede ad un sollevatore che consente alla persona con ridotta mobilità di essere trasferita all’interno dell’imbarcazione rimanendo seduta sulla sua carrozzina, in modo totalmente sicuro e rapido. Il sollevatore è progettato per compensare i diversi dislivelli fra il pontile e la gondola secondo l’andamento delle maree».

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Avete fatto ricorso ad aziende specializzate?

«Il sollevatore è stato ideato grazie al supporto di alcuni progettisti e della Uildm, (Unione italiana lotta alla distrofia muscolare onlus), che ci ha aiutato a capire quale tecnologia utilizzare. Poi abbiamo trovato alcune ditte che ci hanno dato fiducia e hanno realizzato il sollevatore. Il pontile è stato progettato dallo Studio di Architetti e Ingegneri Moro di Venezia. Le ditte costruttrici sono state, in particolare, la Rein (per il pontile galleggiante) e la Fadiel (per il sollevatore). Una infrastruttura che oltre ad essere utile è anche ecologica: le attrezzature sono infatti di plastica riciclata, fatte con polietilene e alluminio recuperati dai cartoni per bevande tipo TetraPak, provenienti dalla raccolta differenziata. Una idea della Lucart Group insieme alla società Rein srl, produttrice di attrezzature in plastica riciclata per usi in ambienti marini. Lucart ha messo a punto un’esclusiva tecnologia che permette di recuperare il 100% dei materiali contenuti nei cartoni per bevande tipo TetraPak».

Come avete finanziato i costi?

«Per quanto riguarda i fondi per far fronte alla spesa, 50 mila euro arrivano dalla Regione, che ha creduto nell’iniziativa fin dall’inizio inserendola nel Progetto di Eccellenza Turistica “Sviluppo del Turismo Sociale”, abbiamo avuto il patrocinio del Ministero della Difesa e altri fondi sono stati raccolti attraverso una campagna di crowdfunding. Al progetto ha partecipato la sezione veneziana di Uildm alla quale è stata affidata anche la formazione dei gondolieri che dovranno utilizzare la struttura. I tempi in effetti sono duri, anche per il mondo dell’associazionismo. Abbiamo riscontrato grande sensibilità da parte di privati, gente comune che ha contribuito con piccole donazioni dall’enorme significato in termini di coinvolgimento dell’opinione pubblica. Fondamentale il supporto dalla Regione Veneto, di importanti aziende private e dall’Ermitage Bel Air Medical Hotel di Abano Terme della famiglia Maggia. Vogliamo quindi approfittarne per ringraziare le ditte costruttrici, in particolare, la Rein e la Fadiel ed ancora la famiglia Maggia dell’Hotel Ermitage che non hanno mai esitato nel darci sostegno e vicinanza. Ci teniamo a precisare che il progetto della piattaforma ha avuto un costo totale di 118mila euro, quindi a breve avvieremo altre iniziative di raccolta fondi con il sostegno di nuovi amici che operano nel marketing sociale e stanno progettando le attività di comunicazione».

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Il giro in gondola ha costi aggiuntivi rispetto alla normale tariffa?

«Sì, si tratta di una piccola somma aggiuntiva che viene devoluta alla nostra onlus. Stiamo però pensando ad un tesseramento che possa garantire qualche agevolazione in più a chi decide di utilizzare questa piattaforma attraverso convenzioni con strutture e servizi locali, che si contraddistinguono per l’elevato grado di accessibilità».

Venezia è una città conosciuta in tutto il mondo. Gli utenti sono più italiani o stranieri?

«La richiesta principale proviene dall’estero, dove il disabile è abituato a programmare i propri viaggi informandosi sull’accessibilità dei luoghi da visitare. Ci piacerebbe però far conoscere Venezia e il nostro progetto anche agli utenti italiani, che spesso rinunciano all’idea di un giro in gondola immaginando difficoltà insormontabili. Dunque invitiamo tutti a venirci a trovare, è l’unico modo per lasciarsi avvolgere da un’esperienza emozionante».

Ci lasci una canzone?

«Renato Zero, Nei Giardini che nessuno sa».

Consentire alle persone che utilizzano una carrozzina di entrare in modo sicuro e confortevole all’interno della gondola: un’esperienza unica di inclusione e libertà. Si, perché libertà significa poter andare dove vuoi. Anche in gondola in carrozzina.

Sito web dell’iniziativa Gondolas4all, www.gondolas4all.com

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