Addio a Mariasilvia Spolato, la prima donna a dichiararsi lesbica in Italia

1972, Italia degli anni di Piombo, Italia post sessantottina. È in questo contesto che Mariasilvia Spolato fa coming out. È la prima donna a dichiararsi lesbica in Italia. E se ancora oggi la stessa notizia suscita, se non scalpore, almeno chiacchiericcio nei paesi di provincia, figuriamoci nel Bel Paese di 50 anni fa.

Ma a Mariasilvia le conseguenze non facevano paura, o perlomeno voleva affrontarle a testa alta. E così, partecipando alla manifestazione femminista dell’8 marzo a Roma, esibì un cartello con la scritta “Liberazione omosessuale”.

Un grande gesto che, di fatto, le costò una vita senza un tetto sopra la testa. Laureata con 110 e lode e docente di matematica, perse il lavoro dopo che Panorama pubblicò la sua foto con il cartello dell’8 marzo tra le mani. Motivo del licenziamento: indegnità.

La stessa indegnità gliela attribuì la famiglia. E così, dopo essere stata ospitata a casa di amici, si ritrovò a dormire per strada e vagare di città in città, di Stato in Stato, finché non scelse come collocazione definitiva Bolzano dove vagava sempre alla ricerca di libri e giornali da leggere. La sua vita di vero e proprio “pride” (orgoglio) è terminata nella casa di riposo Villa Armonia il 31 ottobre scorso. A darne la notizia per primo, il quotidiano l’Alto Adige.

Una vera e propria paladina fu Mariasilvia Spolato, sia per il movimento omosessuale, sia per quello femminista. Oltre a scrivere un manuale di matematica sugli insiemi, scrisse anche libri sulla liberazione sessuale femminista. Pubblicò infatti “la prima poesia lesbica del neofemminismo italiano” e il libro “I movimenti omosessuali di liberazione. Documenti, testimonianze e foto della rivoluzione omosessuale”, ancora oggi considerato fondamentale per i diritti civili. Inoltre, insieme ad Angelo Pezzana, nel 1971, fondò la rivista “Fuori”, divenuta poi la prima organizzazione italiana dichiaratamente gay.

E in un’Italia dove la propria compagna o il proprio compagno, in relazioni omosessuali, spesso diventano “l’amico” o “l’amica” nel linguaggio comune degli altri, soprattutto dei parenti prossimi, sì, c’è ancora bisogno di tante Mariasilvia Spolato. Così come c’è ancora bisogno di tante Paola Enogu, una delle poche sportive a non evitare, nel racconto della sua quotidianità, di parlare della fidanzata.

n.b. L’immagine di lei qui e altrove pubblicata è merito del fotografo Lorenzo Zambello, tra gli ultimi a incontrarla.

Copyright © 2016 Sguardi di Confine è un marchio di Beatmark Communication di Valentina Colombo – All rights Reserved – p. iva 03404200127

redazione@sguardidiconfine.com – Testata registrata presso il Tribunale di Busto Arsizio n. 447/2016 – Direttore Responsabile: Valentina Colombo