Antiziganismo e Romofobia. L’intervento dell’IHRA per una nuova definizione operativa

Di questi giorni (8 ottobre) è la decisione, da parte dell’IHRA (International Holocaust Remembrance Alliance) di adottare una definizione operativa – non legalmente vincolante – del significato dell’antiziganismo. È stata accettata a livello internazionale, sottoscritta da 34 paesi aderenti all’organismo internazionale.

In Italia l’UNAR (Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali) ha sottolineato l’importanza e il valore del lavoro svolto per raggiungere questo scopo, dal momento che appare necessario un riconoscimento maggiormente efficace contro le discriminazioni che colpiscono la comunità Rom e Sinti.

Definizione e storia del termine
antiziganismo

L’ECRI (Commissione Europea contro il Razzismo e l’Intolleranza) parlando dell’antiziganismo nota che si tratta di una forma specifica di razzismo e ne evidenzia la persistenza, la violenza, frequenza.

Conseguenza primaria di questa forma di razzismo, che poggia su una base biologica e si manifesta attraverso odio e stigmatizzazione, è la deumanizzazione di chi ne è vittima.

Il termine antiziganismo, come pure il termine romofobia, è entrato nel linguaggio politico europeo di recente: la prima attestazione ufficiale risale infatti all’aprile del 2005, in una risoluzione del Parlamento europeo che invita la Commissione europea ad attivarsi per combattere antiziganismo/romofobia in tutta Europa, nella consapevolezza dell’importanza di eliminare urgentemente i continui e violenti fenomeni di razzismo e discriminazione razziale contro i rom.

A causa del sempre più alto numero di fenomeni di razzismo contro i rom, sono state prese, soprattutto negli ultimi anni, una serie di iniziative volte ad arginare il problema, anche per quanto riguarda la narrazione che dei rom si fa nei media. Basti pensare che, stando al dossier Antiziganismo 2.0, nel solo 2013 in Italia si sono registrati una media di 1,43 casi giornalieri di incitamento all’odio o discriminazione verso rom e sinti, la maggior parte rappresentati da dichiarazioni di esponenti politici. Il rapporto, curato dall’Osservatorio nazionale sull’incitamento alla discriminazione e all’odio razziale, è stato presentato alla Federazione Nazionale della Stampa Italiana.

La nuova definizione di antiziganismoo

È sulla base di premesse come queste, legate alla forte preoccupazione che scarsa consapevolezza e attenzione riguardo al genocidio Rom e Sinti hanno favorito la discriminazione ancora evidente di molte comunità, che l’IHRA adotta la seguente definizione operativa di antiziganismo/discriminazione anti-rom:

L’antiziganismo / discriminazione anti-rom/sinti è una manifestazione di espressioni e atti individuali, nonché di politiche e pratiche istituzionali di emarginazione, esclusione, violenza fisica, svalutazione della cultura e degli stili di vita di Rom e Sinti e discorsi di odio diretti ai Sinti e ai Rom e ad altri individui e gruppi, stigmatizzati o perseguitati durante l’era nazista, e ancora oggi, stigmatizzati come “zingari”. Ciò porta al trattamento di Rom e Sinti come un presunto gruppo estraneo e li associa a una serie di stereotipi peggiorativi e immagini distorte che vanno a rappresentare una forma specifica di razzismo“.

Qualche esempio di discriminazione

Per semplificare questo fenomeno di razzismo specifico, è possibile fare alcuni esempi di quanto è ancora, purtroppo, piuttosto comune e condannabile:
-Distorcere, negare, celebrare il genocidio e la persecuzione di Rom e Sinti;
-Incitare, perpetrare, giustificare la violenza contro la comunità, la proprietà e gli individui Rom e Sinti;
-Affermare e perpetrare stereotipi discriminatori contro Rom e Sinti;
-Attribuire a Rom e Sinti problemi (reali o percepiti) di natura politica, culturale, sociale, economica o legati alla salute pubblica;
-Attribuire a Rom e Sinti stereotipi che vedrebbero la comunità dedita a comportamenti criminali;
-Diffondere l’incitamento all’odio contro la comunità, in qualsiasi forma, comprese quelle mediate (giornali, social network…);
-Utilizzare la parola zingaro come insulto.

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