Lila – Un caffè al vetro con Mozart

Wolfie, amato Wolfie,

Sapessi di quest’oggi!

Imbraccio Carlo, il violino, lo carezzo con grazia ma poca maestria.

Spunta un volto piccino e rugoso alla finestra dalla tenda scostata. 

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E’ una nonnina; mai vista in precedenza. Raramente sono a casa di mattina a quest’ora. Cara, mi sorride sdentata e saluta. 

Ricambio il saluto e le dedico una scala col violino ma mi esce male. Ruzzolo sulle note. Mi rialzo imbarazzata ma la nonnina non c’è più.

E’ una tiepida mattina soleggiata di marzo e il Bel Paese scalpita.

Sotto lo stivale scricchiolano le pruriginose voglie degli italiani che rivorrebbero la libertà.

T’immagino vicino di casa.

Che faresti tu, o incontrastato re dei pazzi, costretto in casa? Per chi scriveresti le folli note, mio Mozart? 

Mi faresti una riverenza e rideresti invitando a ballare la mia ombra, nei giorni di castrazione della libertà. 

T’immagino spalancare la finestra, uscire in mutande e declamare il bello di questo giorno. Perché, sebbene da parzialmente galeotti per conservare la salute, che bello è questo giorno!

La senti anche tu la primavera esplodere e danzare con scarpette pastello sulla terra bruna che si sveglia appena?

Succulente e bionde si svegliano le margherite nell’aiuola, stiracchiandosi, immuni al virus. 

Ci sono in questo oggi e c’erano anche ieri, Wolfgang, così come bellezza e meraviglia era in ciò che vivevo prima del virus. 

Forse sarà per questo che mi sento fortunata, sai?

Amo questo oggi anche da dietro le tende della casa. 

Ho delle tende e un nido, un tetto sulla testa ed un balcone dal quale affacciarmi. Sogno che sia tu ad abitarmi davanti deliziandomi con le note che tanto mi appassionano. 

Era bella la vita di ieri e lo è anche quella di oggi. Non penso che torneremo come prima perché il prima ha cessato di esistere nel flebile istante in cui scrivo di lui. 

Allora, perché precludersi il sapore della gioia che posso provare in questo momento?

Una farfalla sulla margherita. 

L’apoteosi del crescendo. 

Il sole che bacia la fronte. 

Un altro giorno di cuore che batte in pompa magna. 

Dare vita a quest’oggi è il mio antidoto per la rinascita; cosa sarà domani lo ignoro, ma godo del sorriso che illumina oggi il mio volto rotondo.

Faccio un caffè e batto leggermente la tazzina contro la finestra che amplifica il calore dei pensieri: un caffè al vetro con Mozart vicino di casa.

Se fossi stata là fuori forse non l’avrei mai vissuto. 

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