Caro amico mio, sono passati circa vent’anni dall’ultima volta che ci siamo abbracciati. Poi quel…
Le mie pareti sono il cielo azzurro tappezzato di nuvole da forme squadrate, tante quanti sono i quadri su di esse.
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Un angolo del nuovo cielo accoglie foulard dai colori dell’arcobaleno. Il sole che combatte delle nuvole attraversa la finestra adornata da tende svolazzanti e il suo colore, il suo calore, all’interno si posano. Il divano e la poltrona danno movimento e forme a una insolita collinetta adagiata sul mio pavimento dal verde e fiorito prato ammantato.
Un plaid quadrettato a un angolo di prato ho adagiato. Sul plaid poi, la mia tovaglietta bicolore che già vivande nel cesto ha protetto. Nel cesto prelibatezze aspettano in bella mostra e in attesa d’essere gustate: l’ancora caldo tegamino con i finocchietti, in uno strofinaccio infiocchettato è lì in bella mostra a sfidare la buona frittata di carciofi. Le attorniano uova sode, pane fatto in casa, taralli al vino, un coniglietto in pan brioche da mia nuora donatomi, vino e verdeca.
È un tripudio di colori, odori, sapori. Metto tutto fuori e mentre mi invento un commensale a me di fronte seduto, comincio ad assaporare le bontà a me concesse. Il pasto è abbondante e saporito. Tutto italiano. Il vino riscalda il mio cuore. Mangio piano, ogni boccone, ogni nuova pietanza è un ritornare indietro alla mia terra, ai suoi odori, i suoi sapori, nel mentre mangio; osservo attorno il quadro da me composto e odo il sottofondo naturale del cinguettio degli uccelli, loro sì, liberi di volare e cantare al cielo. Continuo ad assaporare il cibo. Aspetto di concludere il tutto con i miei taralli nella verdeca inzuppato. Chiudo gli occhi per brevi istanti. So che il cesto non è reale, come tante altre cose. I finocchietti, ad esempio, sono solo finocchi. Ma ho realizzato quel che ho potuto e mi sembra tutto vero.
È troppo bello questo sentire. Sì, mi sembra di sentire nelle narici l’odore dell’erba di fresco calpestata. E sto bene adesso. Mai avrei pensato di poter creare questa atmosfera. So che a crearla è la fiducia immensa che ho: il mio sentire di oggi è solo il preludio a una naturale vita che ritornerà com’era e, forse, migliore. Perché i sapori, gli odori, li cerco oggi più di ieri, quando erano scontati e inascoltati. Domani, lo so… non saranno più scontati ma cercati, anelati e rivissuti appieno.
Buona Pasquetta mondo. Ci rivedremo ancora e sarà tutto più bello.
Maria
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