Nadia – Una vita tragicomica mentre la terra si ribella

Cara sorella,

La mia vita procedeva bene. Non di certo per il fatto che la povera sottoscritta viva dalle suore. Ho sempre pensato che le suore fossero il filo conduttore della mia vita, e ora ne ho la certezza.

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Non so se ricordi quando tutto iniziò: io avevo solo 4 anni e quella pazza di suor G. Mi chiudeva nella sala da pranzo e abbassava le tapparelle perché: “è l’ora del riposino”, e quindi mi lasciava chiusa in quel refettorio per ore, costringendomi a finire quella dannatissima carne. Tuttora non mangio carne, e tuttora chi cucina per me sono suore. 

La mia vita non è subito andata bene, visto che alle medie sono finita dai frati, le superiori sono state un inferno per principio, e pensavo che all’università sarebbe andato tutto alla grande. Ma ovviamente per quanto tutto fosse perfetto, l’universo doveva controbilanciare il mio essere felice facendomi finire a vivere dalle suore. 

Nonostante tutto, chi ha rovinato la mia vita perfetta degli ultimi tempi non sono le suore, anche se loro inconsciamente centrano sempre, bensì questo maledetto virus. Sai, dopo 5 devastanti anni di liceo e 14 in quella maledettissima campagna che ci circondava, ero arrivata a pensare di aver raggiunto l’Eden frequentando l’università dei miei sogni, a Bologna, una città meravigliosa piena di gente stupenda. E invece ovviamente no. 

Ora ti scrivo questa lettera dal treno, sto tornando a casa. Voglio così illustrarti i motivi per i quali questo virus ci ha colpiti: la prima ragione che mi viene in mente potrebbe essere solamente una cosa che pensa la mia testa, che si sa, non funziona molto bene, non sul lato scientifico quantomeno – ma il mio pensiero va alla terra. In realtà è lei che ha mandato questo virus, perché come noi stiamo distruggendo lei, lei ora sta lanciando il suo di contrattacco.

In realtà ho sempre pensato che i parassiti fossimo noi, e a quanto pare se n’è accorta anche lei. In questo modo sta tentando di diminuirci. Effettivamente, se questo era il suo piano non si può dire che non stia funzionando. C’è una visibile diminuzione di inquinamento, d’altronde la gente è costretta a casa, quindi meno macchina, meno mezzi pubblici, chiusura di fabbriche. Mi piace davvero pensare che sia stata la terra a fare una cosa del genere, sarebbe effettivamente l’unica cosa sensata. La terra si sta riprendendo ciò che è suo, dopo anni di soprusi da parte di questa ignobile razza, noi. La seconda ipotesi è il fatto che qualcuno stia ostacolando la mia vita da sogno. Sono consapevole che il mondo non giri attorno a me, ma non mi dispiace nemmeno pensarlo, il fatto è che per anni sono stata incazzata con il mondo intero perché non me ne andava bene una. Arrivo a Bologna e, come dicevo all’inizio della mia lettera, la mia vita va divinamente: ho finalmente amici, mi piace quello che studio e non mi pesa per niente, per quanto sia terribile vivo dalle suore ma pur sempre in una grande città, e quindi tutto perfetto. Sono davvero molto felice della mia vita e BAM chiudono le università, chiudono la Lombardia, Italia zona rossa. Grazie mondo, davvero, grazie. 

Ora durante la quarantena che si fa? Tu cosa stai facendo? Mi servono dei consigli perché, per quanto io debba frequentare le lezioni online, cosa che non sto facendo – non dirlo alla mamma – non so che altro fare durante la giornata. Come ben sai ho visto praticamente tutti i film e le serie tv esistenti sul pianeta terra, quindi penso che come prima cosa, inizierò davvero a seguire quelle maledettissime lezioni online e poi finalmente penso che mi metterò d’impegno e imparerò a cucinare le cose basilari come la pasta. Ti consiglio anche di affinare le tue di tecniche culinarie, perché il mio povero palato sopraffino è stufo di mangiare la solita paella con i frutti di mare. Per quanto sia buona, basta. Sono sul treno diretta a casa, sono appena arrivata a Verona e ho già voglia di tornare indietro. Dal finestrino del treno vedo una scena quasi pittorica, un uomo alla banchina opposta che con la mascherina abbassata fuma una sigaretta. C’è solo una parola che può esprimere appieno la sua essenza : geniale. Essere in quarantena è un po come stare sul treno, ti annoi, devi stare fermo per ore, ma sai che alla fine tutto finirà, almeno per quanto riguarda il treno. Spero vivamente che sarà cosi anche per questa quarantena perché, per quanto sia abituata a non uscire di casa, è comunque snervante.

Tua Nadia  

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