Invece di “clandestino” scriviamo “persona” e vediamo l’effetto che fa
«Proviamo a sostituire le parole che cancellano le identità e incutono paura con quelle più appropriate. Invece di “clandestino” scriviamo “persona” e vediamo l’effetto che fa». È la proposta dell’Associazione Carta di Roma con lo scopo di cominciare a ragionare sull’uso delle parole, attorno alla tematica dell’immigrazione. L’appello, ovviamente, è rivolto prima di tutto a giornalisti e operatori dell’informazione.
Migrante dalla Guinea: “Sogno solo di fare la mia vita”
Ansoumane Konate ha 22 anni, è nato in Guinea e da un anno e 10 mesi è in Italia. Migrante come molti altri arrivati dalle coste libiche, alle spalle ha lasciato la famiglia e ora sogna un futuro dignitoso. È tra i ragazzi in attesa di avere un responso per la sua domanda di asilo […]