2 giugno, la Festa della Repubblica Italiana dalle origini ad oggi

Il 2 giugno, in Italia, si celebra l’anniversario della nascita della Repubblica. Per quale motivo viene scelta proprio questa data? Quali erano le condizioni politiche in Italia prima del passaggio alla Repubblica? In che cosa consiste la festa? Dopo aver parlato delle origini del 1 maggio, scopriamo insieme qualche curiosità sulla Festa della Repubblica!

2 giugno, la scelta della data

Quella del 2 giugno non è una scelta casuale. È infatti proprio tra il 2 e il 3 giugno del 1946 che si tenne un referendum istituzionale mediante il quale al popolo italiano era data la possibilità di decidere quale forma di Stato, tra monarchia e repubblica, dare al Paese. Tale referendum fu indetto alla fine della II Guerra Mondiale, poco dopo la caduta del regime fascista, sostenuto dalla famiglia reale dei Savoia.

Repubblica e monarchia, qualche simbolo

Il simbolo da sbarrare per sostenere la repubblica era quello dell’Italia turrita, una personificazione dello Stato rappresentata da una giovane donna col capo cinto di una corona muraria dalle caratteristiche torri – da cui il nome -; mentre quello con cui indicare la preferenza per la monarchia era lo stemma sabaudo.

La scelta del simbolo a favore della repubblica venne molto contestata. L’Italia turrita, infatti, aveva e continua ad avere un significato universale, in virtù del quale non venne particolarmente apprezzata l’idea di associarla solo a una parte del popolo italiano.
Questo fu pertanto il suo ultimo uso in ambito istituzionale.

Scheda del referendum

I risultati delle votazioni

Il risultato del referendum, il primo, in Italia, a suffragio universale fino a quel momento, venne comunicato il 10 giugno. La popolazione a favore della costituzione della repubblica costituiva il 54,3% dei votanti.
La Corte di cassazione dichiarò, in quella data, la nascita della Repubblica Italiana, sancita in maniera ufficiale il 18 di giugno. Dopo 85 anni di regno, l’Italia cessava di essere una monarchia.
L’11 giugno del 1946 venne così dichiarato giorno festivo.

Le origini della festa

Prima del 1946, la giornata celebrativa nazionale del Regno d’Italia era la festa dello Statuto Albertino, che cadeva in occasione della prima domenica di giugno. La prima celebrazione della Festa della Repubblica Italiana avvenne il 2 giugno 1947 ma fu solo nel 1949 che quella del 2 giugno fu definitivamente dichiarata festa nazionale. Per questa occasione, il cerimoniale comprese la passata in rassegna delle forze armate in onore della repubblica.
Più nello specifico, la manifestazione avvenne a Roma, di fronte al Vittoriano.

Il presidente della Repubblica Italiana, Luigi Einaudi, depose la corona d’alloro al Milite Ignoto – simbolo di tutti i caduti in guerra che non sono stati mai riconosciuti -, le forze armate abbandonarono la formazione e, percorsa la scalinata del monumento, omaggiarono Einaudi inchinandosi di fronte a lui. La sfilata delle forze armate e la deposizione dell’alloro al Milite Ignoto entrano così a far parte del cerimoniale tradizionale della festa.

2 giugno negli anni: celebrazioni atipiche

L’anno seguente, con l’ingresso del Paese nella NATO, si svolsero in contemporanea dieci celebrazioni nello Stato.

Un anno particolare fu poi il 1961. In quell’anno, infatti, ricorreva il centenario dell’Unità d’Italia, ragion per cui si decise di spostare la celebrazione principale della Festa della Repubblica da Roma a Torino, prima città capitale dell’Italia unita, dal 1861 al 1865.

Nel 1963 si preferì rimandare la festa al 4 novembre, data in cui si celebra anche la Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, per via delle precarie condizioni di salute del papa, Giovanni XXIII.

Nel 1965, anno dell’anniversario dell’entrata del Paese nella I Guerra Mondiale, alla celebrazione principale a Roma presero parte anche gli stendardi delle unità militari soppresse durante il conflitto appena nominato.

Anche nel 2018 alla celebrazione principale di Roma hanno preso parte le bandiere e gli stendardi delle unità militari attive e soppresse che avevano partecipato alla I guerra Mondiale: il 2018 è infatti l’anno del centesimo anniversario della vittoria, durante questo conflitto, dell’Italia contro l’Austria-Ungheria.

La fase di festa mobile e il ritorno del 2 giugno

A causa della forte crisi economica dell’Italia degli anni Settanta, al fine di contenere i costi statali e sociali, la festività fu spostata alla prima domenica di giugno, e venne soppressa la data del 2 giugno come festa nazionale. Fu soltanto nel 2001 che, grazie alla spinta di Carlo Azeglio Ciampi, Presidente della Repubblica dell’epoca, che la Festa ha ripreso il suo posto nel calendario di giorni festivi, tornando a essere celebrata il 2 giugno.

La celebrazione al giorno d’oggi

Negli ultimi anni, per renderla meno costosa, la sfilata è stata semplificata: alcuni reparti delle forze armate non sfilano più. Questa decisione è stata presa anche al fine di tutelare i monumenti presenti nei luoghi della parata, messi a rischio dalle vibrazioni dei mezzi corazzati.

Attualmente, quindi, la celebrazione prevede, come anticipato, la deposizione della corona d’alloro al Milite Ignoto. Questa è seguita da una parata militare alla presenza delle più alte cariche dello Stato e della popolazione che assiste all’evento.

Proprio quest’anno, a causa dell’emergenza sanitaria, la folla abituale che si vede in piazza e che assiste alla parata non potrà riversarsi nelle strade di Roma.

Resta, come da tradizione, l’esibizione delle Frecce Tricolori.

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